SCENARIO POLITICO/NORMATIVO: Sul fronte normativo ad aprile diverse le #leggi nazionali/europee e accordi internazionali meritevoli di menzione: operativo dal 19 aprile il decreto (D.lgs n.15 del 19/04/2017) che introduce in etichetta l’indicazione obbligatoria dell’origine per i prodotti lattiero caseari in Italia, consentendo al consumatore di conoscere l’origine delle materie prime di circa 510.000 tonnellate di formaggi non DOP prodotti e commercializzati in Italia, che si aggiungeranno alle 513.000 tonnellate di formaggi già certificati. Sul fronte europeo situazione nera a causa del buco di bilancio che si aprirà con l’uscita del Regno Unito dalla UE e che peserà sulla futura Politica Agricola Comune che entrerà in vigore nel 2020. Il vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen, ha dichiarato che i 27 Stati membri dovranno decidere se aumentare i rispettivi contributi finanziari o, in alternativa, disporre una riduzione degli stanziamenti per la Pac. Allo studio dell’esecutivo UE c’è anche l’ipotesi di anticipare la conclusione del quadro finanziario pluriennale, per farla coincidere con l’uscita del Regno Unito, prevista nella primavera del 2019. Inizia a funzionare dal 19 aprile il nuovo sistema di certificazione elettronica dei prodotti biologici importati nell’UE: Bruxelles punta a ridurre la burocrazia per aziende e autorità competenti, migliorare la tracciabilità degli alimenti e limitare i rischi di frode per i consumatori (le licenze di importazione dovranno essere inserite nel sistema informatico veterinario integrato – Traces – che facilita gli scambi consentendo ai partner commerciali e alle autorità competenti di ottenere le informazioni sui movimenti delle spedizioni; il nuovo sistema informatico coesisterà con l’attuale certificazione cartacea per sei mesi fino al 19 ottobre 2017). Infine l’UE e la Norvegia hanno raggiunto il 7 aprile un accordo che faciliterà il commercio bilaterale di prodotti agricoli, consentendo agli esportatori europei di rafforzare la loro posizione nel loro ottavo maggior mercato per l’esportazione di prodotti agricoli garantendo così libero accesso reciproco per 36 linee tariffarie (le esportazioni di prodotti agricoli dell’UE verso la Norvegia sono state in costante crescita negli ultimi dieci anni e sono quasi raddoppiate in questo periodo a € 2,5 miliardi). Riguardo il tema #tutela e #anticontraffazione da segnalare il cambio di disciplinare della Mozzarella di Bufala Campana DOP che obbliga all’ingresso negli stabilimenti solo di latte di bufala DOP, ma prevede maggior flessibilità nella logistica, per consentire al prodotto di raggiungere più agevolmente anche Paesi molto lontani. Le novità prevedono anche il prodotto finito congelato e l’eliminazione dell’acqua per alleggerire le confezioni di mozzarella da destinare alla cottura, resta però comunque ferma la tutela della qualità e la rintracciabilità. Ad inizio aprile la Direzione Agroalimentare della Regione Veneto ha inoltrato al Ministero per le Politiche agricole la richiesta del Consorzio Prosciutto Veneto DOP di modificare la lista nazionale dei PAT, i cosiddetti prodotti agroalimentari tradizionali, per la rimozione dalla lista dei due prodotti “Parsuto de Montagnana” e il “Prosciutto crudo dolce di Este”. Si sta allargando a macchia d’olio l’indagine dei carabinieri del Nas sugli allevamenti e stabilimenti di produzione del Prosciutto di San Daniele DOP: l’attività degli allevamenti finiti nel mirino del Nas di Udine è praticamente bloccata poiché i verri oggetto dell’indagine sono stati posti sotto sequestro per svolgere l’esame del Dna. I Nuclei Antifrodi Carabinieri, a seguito di accertamenti svolti sul territorio nazionale, hanno sequestrato circa 4 quintali di alimenti privi di tracciabilità, 55 confezioni di prodotti alimentari vari e 70 kg di prodotti ortofrutticoli dichiarati come biologici, 145 kg insaccati e 83.800 etichette evocanti prodotti a Denominazione di Origine Protetta mentre è stata resa nota solo a fine aprile “Opson VI”, la vasta operazione condotta dall’1 dicembre 2016 al 31 marzo 2017, che ha portato alla confisca di 9.800 tonnellate e oltre 26,4 milioni di litri di cibi e bevande “potenzialmente nocive” per la salute umana. Europol e Interpol hanno sequestrato in questi mesi alimenti alterati per un valore complessivo di 230 milioni di euro.
AGGIORNAMENTI GURI E GUUE: in merito alle nuove #registrazioni sono stati iscritti nella GUUE 2 prodotti italiani (Marche IGP e Vitelloni Piemontesi della Coscia IGP) e due prodotti europei (Novac afumat din Țara Bârsei IGP, London Cure Smoked Salmon IGP), sono state pubblicate 5 domande di registrazione, 4 nella Gazzetta Italiana (Kiełbasa Biała Parzona Wielkopolska IGP, Kintoa DOP,Thym de Provence IGP e Pefkothymaromelo Kritis DOP) e 1 in quella Europea (Pefkothymaromelo Kritis DOP). Nessuna richiesta di #protezionetransitoria né da parte di prodotti italiani né da stranieri. Riguardo ai #consorzi confermato l’incarico a 5 organismi italiani, sono stati riconosciuti il Consorzio Cozza di Scardovari IGP e Grignolino d’Asti DOP. Domanda di riconoscimento per quello del Vermouth di Torino e il Lucanica di Picerno IGP. Non è stato sospeso infine nessun Consorzio dal proprio incarico di rappresentanza. Relativamente ai #disciplinari sono state avanzate 4 domande di modifica, 3 proposte di modifica nella Gazzetta Italiana (Monti Iblei DOP, Brachetto d’Acqui DOP, Asti DOP) e approvata la modifica per il Mogette de Vendée IGP. Hanno modificato il disciplinare il Prosciutto Veneto Berico-Euganeo DOP e Terre Tarentine DOP – Olio Evo.
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