Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che a poco meno di un anno dall’entrata a regime del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) sono circa 3000 le aziende che hanno aderito e ottenuto la certificazione.
Il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata è finalizzato alla valorizzazione delle produzioni agricole ed agroalimentari e prevede in particolare la certificazione del processo di produzione integrata che coniuga buone pratiche agronomiche ad un sostenibile uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari in modo da garantire l’economicità delle pratiche agricole e allo stesso tempo un basso impatto ambientale.
Compatibile con le procedure di erogazione dei pagamenti previsti dalle misure agro-climatico ambientali attivate sia con le risorse dei Psr che con quelle dell’Ocm ortofrutta, il sistema consente di gestire le verifiche e i controlli in modo armonizzato a livello nazionale, agevolando quindi il lavoro degli organismi pagatori.
Il processo di certificazione del SQNPI prevede:
– Definizione di uno standard produttivo di PI mediante specifici disciplinari regionali redatti conformemente alle linee guida nazionali di Produzione Integrata – LGNPI;
– Verifiche di conformità da parte di organismi di controllo ODC, accreditati;
– Certificazione della conformità del processo e uso del marchio distintivo per contraddistinguere le produzioni ottenute.
Al fine di semplificare le procedure ed abbattere i costi di certificazione, l’SQNPI ha una gestione informatizzata delle attività. In particolare permette di effettuare direttamente online:
– le adesioni al sistema da parte di tutti i soggetti della filiera (produttori agricoli, confezionatori, trasformatori, distributori);
– l’acquisizione dei dati direttamente dal fascicolo aziendale gestito dal SIAN senza raddoppiare gli adempimenti a carico dei produttori;
– le verifiche di conformità;
– il rilascio della certificazione finalizzata all’uso del marchio o l’attestato di conformità per il pagamento dei premi agro-climatico-ambientali;
– l’esercizio delle attività di vigilanza sugli ODC;
– l’estrazione di report ai fini statistici.
Fonte: Mipaaf