Anche Roma ha la sua DOP del vino. Nasce il consorzio di tutela dei prodotti in tutta la provincia di Roma, che conta 250 ettari di vigneti. Presidente del consorzio è stato eletto Tullio Galassini, classe 1977, enologo, produttore di uva presso l’azienda omonina. Con lui, sono stati eletti consiglieri: Felice Mergè, Francesca Romana Cappelli, Marco Cerqua, Felice Gasparini, Marcello Astolfi, Lorenzo Sbardella, Renato Brunetta, Massimiliano Merge, Adelaide Cosmi, Cristiano D’Annibale.
Galassini, che è stato presidente dell’Associazione produttori Vino Doc Roma, nata nel 2011 proprio con l’obiettivo di tutelare e valorizzare questa grande denominazione, spiega a ItaliaOggi i motivi della scelta di Roma DOP. «Lavoriamo su brand tra i primi al mondo, e Roma oltre che come città, è una parola tra le più conosciute sulla terra. La doc nasce proprio per questo, per comunicare e valorizzare i vini di questo territorio».
Quante sono le aziende aderenti al Consorzio?
Al momento risulta iscritto l’87% della filiera, ma speriamo di raggiungere a breve il 100%, perché è quanto mai decisivo raggiungere la totale rappresentatività ai fini della massima valorizzazione del prodotto. Per adesso contiamo 28 associati, tra produttori e imbottigliatori, per 235 ettari complessivi e una produzione totale di 500 mila bottiglie.
Quali sono i vantaggi per i produttori nell’aderire al Consorzio?
Ci sono i progetti di comunicazione e promozione, da portare avanti con fondi regionali ed europei. Ma importante è anche il cambio del disciplinare, che ha permesso di introdurre la versione amabile e, soprattutto, l’obbligo dell’imbottigliamento nella sola provincia di Roma, parametro fondamentale per puntare ancor di più sulla qualità. La doc ha un potenziale enorme, quasi del tutto inespresso, che ora ha tutte le carte in regola per essere competitivo in Italia e all’estero.
Fonte: Italia Oggi